Isteroscopia Diagnostica ed Operativa



L'isteroscopia è una tecnica che consente la visione  della cavità uterina, attraverso uno strumento chiamato isteroscopio.

Questo è un tubo rigido e sottile tra i 5-6mm (semi-operativo di Bettocchi)  e 10 mm (operativo) dotato di fibre ottiche, attraverso le quali viene trasmessa la luce, che viene introdotto all'interno dell'utero, attraverso la cervice (il collo uterino)

Mediante l’isteroscopio, in un secondo canale presente nella sua sezione si possono introdurre strumenti miniaturizzati che vengono visualizzati nel campo visivo e consentono di attuare interventi chirurgici endo-uterini.

Il vantaggio consiste nella visualizzazione diretta della cavità uterina (rispetto alla vecchia procedura del raschiamento diagnostico) e nel non richiedere l'apertura dell'addome e dell'utero per effettuare alcuni degli interventi al suo interno, evento che riduce il trauma sugli organi pelvici e non lascia cicatrici interne o esterne. Globalmente la ripresa delle normali attività lavorative e sociali è anticipata rispetto ai tempi richiesti dagli interventi chirurgici tradizionali laparotomici (apertura addominale)

 

INDICAZIONI

Può essere utilizzata come procedura DIAGNOSTICA in caso di:

  • Sanguinamento uterino anormale;

Diagnosi differenziale delle causa

  1. Forme solo disfunzionali, ormonali
  2. Iperplasia endometriale (ispessimento patologico)
  3. Polipi endometriali
  4. Miomi interni (sottomucosi)
  • Infertilità

Diagnosi Differenziale della causa

  1. Sinechie (aderenze) intrauterine
  2. Malformazioni uterine.

 

Una biopsia dell'endometrio, in pratica un prelievo di una piccola parte di mucosa per l'esame istologico, è sempre indicata soprattutto in caso di sospetta patologia neoplastica oppure in  caso di protocollo di valutazione della sterilità.

 

L’Isteroscopia come procedura diagnostica, viene tuttavia consigliata solo nel caso in cui la valutazione ecografia effettuata mediante l’ecografia trans-vaginale e la SonoIsterografia (valutazione ecografica della cavità uterina mediante l’iniezione di soluzione elettrolitica) siano state non sufficienti o non praticabili)

 

L'isteroscopia operatoria, invece, trova applicazione nella risoluzione chirurgica di:

  • aderenze intrauterine;
  • malformazioni uterine (setto uterino, metroplastica)
  • Polipi endometriali;
  • Fibromi uterini sottomucosi (prevalentemente interni alla cavità)
  • Corpi estranei intrauterini (Spirale risalita)
  • sanguinamenti uterini anomali resistenti alla terapia medica (ablazione endometriale)

 

PREPARAZIONE ALL’ESAME


L'isteroscopia diagnostica richiede una preparazione semplice (digiuno dalla mezzanotte del giorno precedente l'intervento). L'esame si può eseguire senza anestesia.

Nei casi di stenosi (ostruzione) del canale cervicale può essere necessario ricorrere all'anestesia e alla dilatazione del canale cervicale stesso.



In caso di isteroscopia operatoria la preparazione richiede: digiuno dalla mezzanotte del giorno precedente l'intervento; clistere e tricotomia parziale. Il giorno dell'intervento si effettua la profilassi antibiotica e la paziente è invitata a svuotare la vescica. L'anestesia è necessaria. In tal caso, la paziente deve aver eseguito le seguenti indagini: esami ematochimici, elettrocardiogramma e radiografia del torace (se età > 50 anni, o fumatrice, o con patologie bronchiali)

 

TECNICA

L'isteroscopio viene introdotto, attraverso la vagina, nel canale cervicale fino ad arrivare alla cavità uterina, che viene distesa con un mezzo liquido al fine di permetterne la visione: infatti, tale cavità è normalmente virtuale.

Nel caso di isteroscopia operatoria si possono introdurre strumenti miniaturizzati, come forbici o pinze, attraverso l'isteroscopio, oppure si utilizza il resettoscopio che permette di tagliare e coagulare mediante una sorgente di energia elettrica.

Al termine dell'intervento, l'isteroscopio è rimosso e il mezzo di distensione refluisce dalla cavità uterina che ritorna alle dimensioni iniziali. Non sono necessari punti di sutura o medicazioni.

L'isteroscopia diagnostica dura pochi minuti, mentre quella operativa anche 30-60 minuti, secondo la complessità dell'intervento.

 

DECORSO POST-OPERATORIO


L'isteroscopia diagnostica non causa disturbi particolari e la paziente riprende rapidamente le proprie attività. In alcuni casi può avvertire un lieve indolenzimento dell'addome e in altri un lieve dolore alla spalla, dovuto al passaggio del gas attraverso le tube.

Dopo l'isteroscopia operatoria alcuni malesseri sono invece usuali, anche se scompaiono in pochi giorni. Può essere avvertito dolore alla spalla, alla schiena o all'addome, sempre da riferire al mezzo usato per distendere la cavità uterina.

Può manifestarsi fastidio alla deglutizione a causa dell'intubazione tracheale eseguita per facilitare la respirazione e una certa difficoltà alla concentrazione nelle ore successive all'intervento a causa dell'anestesia (le attività che richiedono una particolare concentrazione, come guidare l'automobile, vanno evitate per 24 ore).

Per qualche giorno può persistere una piccola perdita di sangue dalla vagina. Tutto ciò non deve destare preoccupazione.



La degenza postoperatoria è limitata; in caso di isteroscopia diagnostica, polipectomie od asportazione di setti o aderenze si effettua ricovero in day-hospital e la sera stessa dell’intervento si può tornare a casa; in caso di procedure operative per miomi più profondi, o di metroplastiche più complesse il ricvoerò e di 2 giorni.

La sera dopo l'intervento la dieta è libera. La convalescenza domiciliare è breve; i rapporti sessuali possono essere ripresi regolarmente dopo 2-3-giorni.

Il trattamento successivo all'isteroscopia varia da paziente a paziente. In ogni caso, a distanza di un mese è richiesta una visita ginecologica, per valutare l'opportunità di trattamenti farmacologici o ulteriori interventi chirurgici.

 

CONTROINDICAZIONI

  • Gravidanza in atto; la presenza di uno
  • Stati Infiammatori od Infettivi (della cervice, endometrio o tube)

 

RISCHI

L'isteroscopia diagnostica è quasi priva di rischi.

Quella operativa invece comporta i seguenti rischi:

  • nausea e vomito per effetto dell'anestesia
  • piccoli ematomi in sede d'iniezione endovenosa per l'anestetico
  • perforazione dell'utero possibile, ma infrequente, con eventuale lesione accidentale intestinale
  • lesioni di organi addominali molto raramente
  • sovraccarico cardio-circolatorio durante l'intervento può essere una complicanza collegata al liquido utilizzato per la distensione della cavità uterina, evento che può essere grave, ma raro (0,2% dei casi).

 

 

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